mercoledì 24 febbraio 2010

Nutrigenetica ed obesità – utilità clinica

Nell'edizione di Febbraio della rivista Airone, la Nutrigenetica era l'articolo di copertina – “La Dieta del Futuro”. Non c'e da sorprendersi del fatto che il giornalista fosse molto interessato all'uso  della genetica nelle diete e tale era proprio il titolo dell' articolo. Vi è il rischio che questo nuovo territorio della conoscenza scientifica venga usato per manipolare coloro che hanno un assoluto bisogno di perdere peso e che sono particolarmente vulnerabili alle lusinghe ed alle promesse eccessive e senza fondamento. Io ero l'intervistato principale ed ho posto particolare attenzione nel chiarire che cosa la nutrigenetica possa e non possa fare in questo senso, ma vorrei qui cercare di essere ancora più esaustivo. Vi sono dei prodotti di nutrigenetica sul mercato che collegano in modo più o meno dogmatico certi tipi di geni  a certi tipi di diete. Ad esempio, si dice : "Tu hai la version X del gene Y, e ciò significa che doveresti evitare questo tipo di cibi se vuoi perdere peso".

Uno degli obiettvi della Nutrigenetica e' senza dubbio quello di definire la dieta migliore per ciascuno:

1. Diete con pochi carboidrati versus diete con pochi grassi

2. Chi dovrebbe evitare rigorosamente ogni tipo di zuccheri o carboidrati raffinati.

3. Chi dovrebbe eliminare quasi tutti i grassi saturi

4. Chi non può perdere peso solo con l'esercizio

E così via. Io sono convinto, come ho detto nell' articolo, che nei prossimi anni  saremo in grado di usare la genetica per rispondere a simili quesiti e che siamo già in possesso di promettenti risultati per quanto riguarda alcuni geni. Purtroppo, vi è qui più che mai il rischio di false promesse e di proporre diete ad hoc che però non hanno nessuno o scarso fondamento.

È bene dunque spiegare a che punto siamo veramente  con la genetica nella sua applicazione alla perdita ed al controllo del peso. La Nutrigenetica deve essere pensata come una "Meta-dieta" che dovrebbe essere applicata ad ogni regime alimentare, sia per il semplice fine di potenziare gli effetti benefici del cibo sulla nostra salute, sia per un vera e propria dieta dimagrante.

In tal modo la Nutrigenetica può fornirci un ausilio prezioso per il controllo del peso, non nel senso di definire una dieta specifica, ma di assicurare a chi voglia perdere peso la giusta quantità di nutrienti  specifica per il suo particolare genotipo. Ciò è particolarmente importante nelle diete dimagranti in cui una bassa quantità di calorie è prescritta, poichè è essenziale che queste calorie contengano ogni giorno la quantità e qualità  dei nutrienti necessaria a ciascun individuo.

Alcuni anni fa io insieme ad alcuni colleghi abbiamo dato inizio ad uno studio clinico in cui la nutrigenetica è impiegata nelle diete dimagranti  e ciò rappresenta al momento l'unico studio ufficiale in tal senso ed è stato pubblicato dal Nutrition Journal 2007 (l'articolo è “open source” può essere letto dal pubblico interessato). Questo è al momento anche il più lungo studio ancora in corso:  infatti insieme ai miei colleghi ne pubblicheremo i dati per l'aggiornamento durante quest’anno. Ciò che posso dire riguardo a tali dati è che essi continuano ad essere promettenti.

In tale studio abbiamo impiegato la nutrigenetica in un'affermata e reputabile clinica in Atene, su  un gruppo di pazienti che aveva una storia di insuccessi nel tentativo di perdere peso. Si trattava di casi "difficili" ed alcuni di essi erano stati per lungo tempo obesi. Sono sati formati due gruppi:

a) un gruppo di controllo: l'impiego di procedure standard nella dieta dimagrante (basso indice glicemico, pochi grassi saturi, dieta mediterranea)

b) un gruppo a cui si è applicata la Nutrigenetica: impiego di dieta di base simile a quella del gruppo di controllo, eccetto che essa era stata modificata in base  ai risultati genetici degli individui di tale gruppo al fine di assicurare loro la giusta quantità di nutrienti attraverso consigli mirati e l'uso di supplementi.

Tutti i pazienti sono stati visitati regolarmente nella clinica; essi erano raggruppati in base all'età, al sesso, al peso iniziale, per assicurarsi che l'unica differenza tra i due gruppi fosse l'impiego della nutrigenetica nel modificare e customizzare la dieta.

I risultati sono stati molto interessanti per una serie di parametri. Una delle ragioni primarie per perdere peso è la riduzione del rischi per l'insorgere di certe malattie e migliorare la salute dell'organismo. Questi risultati si possono ottenere con una dieta e non richiede una ingente perdita di peso.

1) Pre-diabete: Molti individui di entrambi i gruppi presentavano alti livelli di glucosio nel plasma che li collocavano nel "prediabete" (>100mg/dlL. Dopo tre mesi di dieta il 25% di individui del gruppo di controllo ed il 57% di individui del gruppo nutrigenetico era tornato a valori normali. Dunque il gruppo nutrigenetico riportava risultati notevolmente migliori.

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I livelli di glucosio nel plasma a digiuno tra soggetti pre-diabetici come linea di base e a o dopo 3 mesi di seguito.

Un gruppo di pazienti sono stati classificati come pre-diabetici (glucosio nel sangue>100 mg/dL). Tra questi , il 57% (17/30) del gruppo con il test nutriigenetico ma soltanto il 25% (4/16) del gruppo di confronto senza test aveva livelli ridotti a<100 mg/dL dopo >3 mesi di terapia per perdere peso (rapporto di probabilità per la riduzione di glucosio<100 mg/dL dovuto alla dieta=1,98 (95%CI 1,01, 3,87, p<0,046)

2) Tutti gli individui nel gruppo NG che avevano livelli alti di omocisteina avevano riacquistato valori normali dope alcune settimane

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La riduzione di omocisteina in seguito ad una dieta per rimuovere il peso in un gruppo di pazienti Nutrigenetici, che aveva un livello iniziale di omocisteina >12 µmol/L. La riduzione di omocisteina in TUTTI i soggetti ad alto rischio riflette la conformità con la dieta.

3) La perdita di peso era pressoché uguale nei due gruppi lungo l'arco di 3 - 6 mesi

4) Il gruppo NG aveva molto più successo nella perdita di peso a lungo termine:

  • Dopo un anno 73% del gruppo nutrigenetico era riuscito a conservare la quantità di peso perso, contro il 32% del gruppo di controllo
  • Una probabilità 5.6 volte più alta nel gruppo nutrigenetico rispetto al gruppo normale di mantenere la perdita di peso al lungo termine

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Lo studio dimostrava pertanto i benefici della nutrigenetica nella perdita del peso e concludeva che:

  • L'applicazione della nutrigenetica  per integrare una dieta di base apportava significativi miglioramenti nei valori dell'omocisteina,colesterolo LDL e di glucosio nel sangue
  • La dieta nutrigenetica migliorava il controllo del peso a lungo termine
  • I dati dimostrano che la nutrigenetica migliora la motivazione e la conformità dell’ individuo nel seguire una dieta sana.

Improved weight management using genetic information to personalize a calorie controlled diet. Ioannis Arkadianos, Ana M Valdes, Efstathios Marinos, Anna Florou, Rosalynn D Gill and Keith A Grimaldi Nutrition Journal 2007, 6:29  doi:10.1186/1475-2891-6-29

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